Di Giorno in Giorno

UN ANNO IMPERFETTO.

Quanto è stata imperfetta la tua vita quest’anno?

Stiamo vivendo gli ultimi giorni di dicembre ed è in questi momenti che alcuni di noi si ritrovano a riflettere su ciò che è stato.

A pensarci bene tutto scorre come sempre e tra il 31 dicembre dell’anno ed il suo giorno successivo, in realtà, poco cambia.

Ma questa è un’altra storia…

La maggior parte di noi ha bisogno di pensarla e viverla diversamente.

Questo pensare “diverso”, in fondo, ci serve a chiudere i “cicli”. Abbiamo bisogno di credere che ciò che è stato, bello o brutto che sia, ormai è storia chiusa. Pronti a guardare avanti. Pronti ad iniziare nuovamente, nel vero senso del termine. Come se avessimo bisogno di fare ordine.

Guardando il lato comico del nostro essere umani, è una cosa che fa quasi sorridere.

Buffe abitudini di esseri imperfetti quali siamo. Eppure, ne abbiamo bisogno.

Ed io appartengo consapevolmente e volutamente a quella cerchia che vive questo momento come un passaggio quasi mistico. Una sorta di giro di boa. Un momento su cui focalizzarsi, a prescindere. Per il semplice fatto che, secondo me, è un momento dell’anno in cui sembra quasi che siamo tutti più riflessivi (non tutti ovviamente 😊), più romantici, nostalgici e chi più ne ha più ne metta.

E credo che sia importante continuare a vederla così e a viverla in questo modo nella misura in cui ci fa star bene. In fondo, il senso è tutto lì: darsi un senso. Perché diciamocela… la vita non regala nulla a nessuno di noi.

Siamo noi a doverci svegliare e impegnare nella ricerca del nostro senso. Altrimenti si sopravvive e basta.

Quest’anno mi piaceva salutarvi con qualche bella ispirazione (spero) e portarvi su alcune riflessioni che io ho già fatto per me stessa.

E per farlo mi ispiro ad una lettura, un bellissimo libro di Tomàs Navarro che ho letto e che vi consiglio vivamente… Wabi Sabi.

Un libro che prende spunto dall’imperfezione e dall’asimmetria delle nostre vite, le stesse caratteristiche che le rendono così dinamiche, irrisolte, incontrollabili ma belle allo stesso tempo.

La capacità quindi di danzare, di nuotare, di trovare insomma ognuno il proprio modo di vivere il flusso incontrollabile della vita stessa con un approccio wabi sabi .

Wabi Sabi è quindi accettazione, è fluire in modo libero, è distinguere il controllabile da ciò che non sta a noi controllare, evitando quindi di investire in modo improduttivo le nostre preziose energie.

Dedicare il nostro tempo là dove possiamo fiorire. Tagliare ciò che ci blocca.

Wabi Sabi è saper fallire, proprio perché tutto e tutti siamo imperfetti. Essere quindi capaci di abbracciare i nostri stessi limiti.

In questo momento dell’anno, non mi dedico a quelle famose liste di buoni propositi. Francamente non le sopporto e le reputo anche abbastanza inutili perché ci ritroviamo poi puntualmente a rimettere tutto in discussione, perlomeno nella maggior parte dei casi. E credetemi… alla nostra autostima non fa poi così bene.

Ogni volta che falliamo in un buon proposito che ci eravamo “imposti”, ci ritroviamo ad autocommiserarci sul fatto che non siamo riusciti a rispettare neanche gli impegni presi con noi stessi …. Magnificamente imperfetti.

Ecco perché ho aperto il post con una domanda: Quanto è stata imperfetta la tua vita quest’anno?

E soprattutto cosa ti ha insegnato? Hai preso consapevolezza di nuove imperfezioni? Quali sono stati i tuoi “errori migliori”?

Ecco appunto, come dicevo, se il giro di boa serve a questo, serve a riflettere, a fare il punto prima di ripartire, allora ben venga. Anzi, forse si potrebbe non aspettare necessariamente il 31 dicembre di ogni anno.

E voi amici? Cosa ne pensate?

Intanto, chiudiamo l’anno e… Buon nuovo “ciclo” di vita a tutti voi, di cuore!

A presto!

😊

PC**

Vi consiglio:

Per riflettere: Il Libro Wabi Sabi

Per rilassarsi: La tisana nella foto Serenity

Eccomi qua. Nata nella Capitale, vissuta e cresciuta nelle Marche; una laurea in Economia, master e vari corsi di specializzazione …ma come avrete ben capito… non mi basta mai!! E quindi studio un po’ di recitazione, poi divento Coach Professionista… poi una fotografa amatoriale (Nikoniana) e, da buona amante del vino, inizio a studiare per diventare sommelier! 🙂 Insomma l’idea di una vita senza alcuno sprazzo di creatività, mi fa quasi paura!

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